La piattaforma fornisce il supporto per il registro elettronico a una buona parte degli istituti italiani. Lavori in corso per ripristinare il servizio.
Non solo Covid: a intralciare il percorso formativo degli studenti italiani adesso ci si mettono anche i ransomware. Vittima dell’attacco Axios Italia, azienda che fornisce il supporto per il “registro elettronico” a una consistente percentuale (40%) degli istituti scolastici italiani.
I problemi per Axios sono cominciati lo scorso sabato 3 aprile, quando la società è rimasta vittima di quello che, in un primo momento, è stato classificato come un “malfunzionamento tecnico”. Un tempismo perfetto, che coincide con la ripresa dell’attività didattica (anche in presenza) prevista per la giornata di oggi, 7 aprile.
Tempismo così “perfetto” da essere altrettanto sospetto. Scorrendo i comunicati dell’azienda pubblicati sul suo sito Internet, infatti, si scopre che il “malfunzionamento” è tutt’altro che casuale: si tratta invece di un attacco ransomware che ha bloccato tutti i sistemi, ricadendo a cascata sulle scuole che utilizzano il registro digitale di Axios.
A quanto si legge, l’azienda ha invitato gli insegnanti a utilizzare il “registro di emergenza”, un file in formato .DOC che consente la stampa di un documento per annotare tutte le informazioni normalmente registrate attraverso il registro elettronico.
L’impatto dell’attacco, però, va molto oltre la semplice registrazione delle presenze degli alunni. Il registro elettronico, infatti, viene utilizzato anche per altri scopi, come fornire informazioni agli studenti sulle attività scolastiche (per esempio i compiti da svolgere durante le vacanze pasquali) e ai genitori, che possono visualizzare voti, assenze ed eventuali note disciplinari.
Insomma: il blocco dei registri provocato da un singolo attacco ransomware sta provocando non pochi problemi a milioni di persone. Stando a quanto comunicato da Axios, il servizio dovrebbe riprendere regolarmente domattina.