Nuovo attacco Ramsonware in Italia: attenzione alle fatture via pec


Sempre più spesso sentiamo parlare dei ramsonware, un particolare tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto (ransom in Inglese) da pagare per rimuovere la limitazione. Ad esempio alcune forme di ransomware bloccano il sistema e intimano l’utente a pagare per sbloccare il sistema, altri invece cifrano i file dell’utente chiedendo di pagare per riportare i file cifrati in chiaro.

Inizialmente diffusi in Russia, gli attacchi con ransomware sono ora perpetrati in tutto il mondo.

I ramsonware e la pec

Nei primi giorni del mese di luglio, i ricercatori di Eset Italia hanno individuato un massiccio attacco ransomware tramite PEC pericolose con allegati in grado di infettare il sistema. In questa specifica campagna creata ad hoc per l’Italia, i cybercriminali stanno diffondendo delle Pec su larga scala riconducibili ad aziende “fantasma” in cui si fa riferimento a presunte fatture allegate in formato Pdf.

L’apertura di questi file innesca una payload che infetta il sistema ospite con un pericoloso ransomware in grado di codificare tutti i documenti della vittima rendendoli di conseguenza inaccessibili, se non previo pagamento del cosiddetto “riscatto”.

Di seguito è riportato il tipico messaggio distribuito dai criminali a cui nella maggior parte dei casi viene allegato un file PDF infetto:

“Buongiorno Allegata alla presente email Vi trasmettiamo copia Pdf di cortesia della fattura in oggetto. Documento privo di valenza fiscale ai sensi dell’art. 21 Dpr 633/72. L’originale e disponibile all’indirizzo telematico da Lei fornito oppure nella Sua area riservata dell’Agenzia delle Entrate”.

La pec non è sempre sicura quanto si pensi

Solitamente le PEC vengono utilizzate per comunicazioni sensibili e spesso riservate, tanto da venir considerate l’unica soluzione informatica accettata per la corrispondenza dalla pubblica amministrazione e dagli enti governativi. Tale prerogativa fa sì che gli utenti si sentano più tranquilli nel considerare attendibili questi messaggi, portandoli ad eseguirne senza preoccupazioni i file allegati.

Eset Italia consiglia di porre la massima attenzione anche ai messaggi PEC, di non aprire assolutamente il file “.pdf” o altri tipi di allegato se il mittente è sconosciuto o palesemente “falso”. Se al contrario il mittente fosse noto ma il contenuto della comunicazione risultasse sospetto o simile a quello appena riportato, è opportuno chiedere direttamente conferma di quanto inviato.

Come proteggersi?

Prima di tutto, occorre avere un particolare occhio critico e porre particolare attenzione alle mail che si ricevono, meglio chiedere una conferma in più in caso di dubbio.

Inoltre, come in altri casi simili è necessario:

  • Proteggere adeguatamente gli indirizzi email utilizzando una valida soluzione antimalware che integri un motore antispam;
  • Cambiare, se non si è già provveduto a farlo, le password dei propri account creandone di complesse e abilitando dove possibile l’autenticazione a due fattori;
  • Non utilizzare mai la stessa password per più servizi;
  • Provvedere periodicamente al backup del sistema e in particolare dei documenti e dei file più importanti;
  • Mantenere costantemente aggiornati il sistema operativo e la soluzione di sicurezza installata.